
Uno studio italiano, condotto dai ricercatori dell'azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze e pubblicata su Nature Nutrition and Diabetes, tenta di capire qual è il ruolo dell’aminoacido Carnitina nella prevenzione del diabete di tipo 1.
Sono stati confrontati i dati di una banca dati senza paragoni, resa possibile dallo screening allargato che il Mayer per conto della Regione Toscana garantisce a tutti i nuovi nati toscani e umbri.
Sono stati confrontati i dati 50 bambini che hanno sviluppato il diabete di tipo 1 nei primi 6 anni di vita con quelli di 200 bambini senza problemi di diabete. Sonia Toni, Direttore del Centro regionale di Riferimento di Diabetologia pediatrica, ha spiegato che si è riscontrato un valore più basso delle carnitine nei bambini con diabete di tipo 1. “Questi bassi livelli di carnitina – afferma Toni - impediscono la distruzione dei linfociti T autoreattivi a livello del timo.
La permanenza di questi linfociti T nel tempo innesca la reazione autoimmune che andrà a distruggere le beta-cellule del pancreas”. La diversità si configura principalmente a carico della carnitina libera e di alcuni suoi esteri ed è presente, seppure solo come trend negativo, anche per gli aminoacidi. “Questo significa che oggi potremmo pensare di avere a disposizione una informazione estremamente precoce su chi svilupperà diabete tipo I”, fa notare La Marca.
Un'informazione che, se sarà confermata la relazione in una prossima sperimentazione, potrebbe aprire la strada a un trattamento “precocissimo” del diabete giovanile. Il ruolo della carnitina è conosciuto già nel trattamento del diabete, questo aminoacido assunto come integratore migliora la sensibilità all’insulina, oltre ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo LDL.
Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/16063-diabete-si-puo-prevenire-gia-nei-neonati-grazie-alla-carnitina