
La Gluten Sensitivity (DA NON CONFONDERE CON LA CELIACHIA) è una reazione all'assunzione di glutine nei casi in cui celiachia o allergia al frumento sono state escluse e che scompare seguendo un regime alimentare privo di glutine.
Gli studi finora pubblicati hanno dimostrato che i pazienti affetti da Gluten Sensitivity presentano uno stato infiammatorio a livello della mucosa intestinale indotto dalla risposta immunitaria innata; una riduzione della permeabilità intestinale e una biopsia intestinale normale (lesione di grado 0, secondo la classificazione di Marsh-Oberhuber, non vi è quindi atrofia dei villi).
Tra i fattori principali che aggravano l'infiammazione provocata dal glutine vi è la presenza di una disbiosi intestinale (alterazione della flora microbica), che può essere conseguenza di uno stile di vita e alimentare errato (svezzamento precoce, presenza di additivi alimentari e conservanti negli alimenti, inquinanti ambientali, assunzione di alimenti pro-infiammatori, abuso di farmaci,..). La disbiosi intestinale, assieme allo stato infiammatorio indotto dal glutine, determina un disequilibrio del sistema immunitario, rendendo l'organismo più sensibile ad attacchi da parte di patogeni e compromettendo la funzione di “filtro selettivo” dell'intestino, permettendo così l'entrata in circolo dei frammenti proteici indigeriti del glutine.
COME SI MANIFESTA?
Seppur i meccanismi coinvolti siano ancora in via di studio, ad oggi le ricerche scientifiche hanno evidenziato come l'infiammazione che i metaboliti del glutine determinano a livello intestinale
si ripercuota anche a livello sistemico: alterazione dei processi mediati dai recettori oppioidi, ma anche un possibile coinvolgimento del sistema nervoso enterico sono tra i meccanismi proposti
a spiegazione della miriade di sintomi gastrointestinali ed extra-intestinali che caratterizza la Gluten Sensitivity.
Sintomi gastrointestinali Dolore e gonfiore addominale, diarrea, intestino alterno con fasi di stipsi, bruciore di stomaco, reflusso gastroesofageo, nausea, vomito, meteorismo, flatulenza, aerofagia, borborigmi intestinali, anemia, perdita di peso.
Sintomi extra-intestinali Cefalea, mente annebbiata con difficoltà di concentrazione e perdita di memoria, eczema e rash cutanei, depressione, astenia, artromialgie, formicolii a livello della gambe e delle braccia, afte del cavo orale.
Epidemiologia
I dati clinici raccolti finora non sono sufficienti a delineare un'epidemiologia precisa della malattia, si è comunque osservata una maggior incidenza nella popolazione femminile (80%) e in una
fascia di età che va' dall'adolescenza a quella adulta, anche se sono stati riscontrati casi anche in età pediatrica. Ad oggi è quindi difficile definire se esiste una parte di popolazione più a
rischio rispetto ad un'altra.

Perché fare il test?

Oggi il glutine è uno dei più diffusi ed abbondanti componenti della dieta (in Europa il consumo medio giornaliero è di 10-20 g a persona). Le ultime ricerche scientifiche hanno messo in correlazione la sua scarsa digeribilità e quindi la presenza di frammenti indigeriti nel nostro organismo con numerosi sintomi e malattie anche invalidanti. L'appropriata diagnosi della Gluten Sensitivity risulta perciò un valido aiuto in tutti i casi in cui siano presenti sintomi intestinali ed extra intestinali a cui non si è riusciti ancora a dare una causa.
Assenza di biomarcatori sierologici specifici
Un fattore limitante per la corretta diagnosi della Gluten Sensitivity è la mancanza di biomarcatori sierologici specifici per questa malattia, infatti l'unica alterazione immunologica riscontrata è una positività alla presenza di anticorpi anti-gliadina (AGA) la quale è presente, però, solo in metà dei casi studiati. Per questo motivo, fino ad oggi, la diagnosi della Gluten Sensitivity veniva effettuata escludendo, mediante gli opportuni test, l'allergia da grano o la celiachia. Verificata la negatività del paziente a queste due patologie la diagnosi di Gluten Sensitivity veniva confermata se i sintomi miglioravano a seguito di una dieta priva di glutine. Questo tipo di diagnosi presentava delle lacune dovute principalmente all'iter diagnostico della celiachia: la biopsia intestinale, infatti, viene svolta solo nei casi in cui vi sia la presenza a livello sierico degli anticorpi specifici della celiachia (anti-transglutaminasi, anti-endomisio e anti-gliadina), nei casi di celiachia sieronegativa questa non veniva confermata dalla biopsia intestinale venendo quindi diagnosticata erroneamente come Gluten Sensitivity.
L'unico metodo riconosciuto
Secondo la comunità medica attualmente l'unico metodo diagnostico attendibile ed efficace per la diagnosi della Gluten Sensitivity è l'esecuzione di un test in doppio cieco (test in cui né colui che vi si sottopone né lo Specialista che redige il referto dello stesso sono a conoscenza dei trattamenti assegnati ed i trattamenti assegnati sono indistinguibili). Oggi grazie a Test•33® questo è possibile: il Test•33® si basa, infatti, su un innovativo metodo di diagnosi in doppio cieco scientificamente riconosciuto e realizzato su brevetto depositato da Fondazione IRCCS Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico di Milano - Centro per la Prevenzione e Diagnosi della Malattia Celiaca. Il Test•33® è il primo kit in grado di diagnosticare correttamente la Gluten Sensitivity perché è il primo ed unico test basato su un metodo di stimolazione in doppio cieco che medici specialisti di tutto il mondo considerano efficace ed attendibile per diagnosticare tale patologia ancora priva di biomarcatori conclamati.
DOMANDE SUL TEST:
1-Perché è giusto fare Test•33® e non la ricerca delle IgG e IgA anti-gliadina?
Test•33® è il primo ed unico test basato sull'innovativo metodo diagnostico in doppio cieco con placebo standardizzato in grado di diagnosticare correttamente la “Gluten Sensitivity”. Test•33® è, infatti, il primo ed unico test basato su un metodo di stimolazione in doppio cieco che medici specialisti di tutto il mondo considerano efficace ed attendibile per diagnosticare tale patologia. Non vi sono biomarcatori specifici scientificamente riconosciuti per la corretta diagnosi della Gluten Sensitivity. L'unica alterazione immunologica è una possibile positività per anticorpi IgA e IgG anti-gliadina (AGA), valutazione che ha però bassa sensibilità (i valori oscillano a seconda delle abitudini alimentari) e bassa specificità (questi anticorpi possono risultare positivi anche in patologie non glutine correlate).
2- Cos'è Test•33®?
Test•33® è un dispositivo medico che permette la diagnosi della Gluten Sensitivity, che si basa su un innovativo metodo in doppio cieco, messo a punto e depositato come brevetto dal team di Gastroenterologia del Centro per la Prevenzione e la Diagnosi della Malattia Celiaca presso la Fondazione IRCCS Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
3- è impegnativa l'esecuzione di Test•33®?
No! Test•33® prevede semplicemente l'assunzione di due prodotti (A e B) a base di derivati da cereali in capsule vegetali e la raccolta, in determinati momenti, di dati relativi a specifici sintomi che riguardano lo stato di salute. Tale raccolta dati avverrà grazie a 5 questionari (denominati Q1-Q2-Q3-Q4-Q5) contenuti nell'APP medicale e che dovranno essere compilati in momenti precisi del Test.
4 - Quanto dura Test•33®?
La durata di Test•33® è di 4 settimane. Il Test si sviluppa in 4 fasi e ognuna di esse corrisponde ad una settimana.
SUI RISULTATI DEL TEST:
5 - Cosa fare dopo aver avuto esito positivo da Test•33®?
Ricevuto esito positivo da Test•33® si consiglia l'eliminazione del glutine per un periodo di 6 mesi ed una successiva reintroduzione a dosi crescenti: iniziando con dosi basse di glutine andando via via ad aumentarle, fino ad evidenziare ove possibile un quantitativo massimo che non causi sintomi.
6- Con cosa sostituire gli alimenti contenenti glutine se si è ricevuto esito positivo da Test•33®?
Esistono diversi alimenti permessi al paziente sensibile al glutine, che sono naturalmente privi di glutine), quali riso, mais, grano saraceno, manioca, miglio, sorgo, quinoa, amaranto, fonio e teff. Controllare attentamente le etichette dei prodotti e acquistare solo prodotti Gluten Free.
7 - Cosa fare se ho ricevuto esito negativo da Test•33®, ma continuo a non sentirmi bene?
I sintomi di cui si soffre potrebbero comunque essere legati all'alimentazione, si consiglia di proseguire l'iter diagnostico per escludere che i propri sintomi siano dovuti a cause alimentari, mediante l'esecuzione di test di “ipersensibilità” verso gli alimenti che valutano la presenza in circolo di immunoglobuline di classe 4 (Ig4) o di classe E (IgE), legate a reazioni allergiche.
8 - Se ho ricevuto esito negativo da Test•33® vuol dire che posso assumere ogni giorno glutine senza porre attenzione?
Il consumo sregolato di glutine potrebbe predisporre all'insorgere di infezioni da patogeni a livello intestinale. La sua digestione, infatti, è difficile per tutti e stimola in ogni caso una risposta infiammatoria. è quindi consigliabile un'assunzione attenta e consapevole del glutine al fine di preservare il proprio stato di salute, così da non alterare l'eubiosi intestinale.
9 -Quali sono le regole da seguire per favorire l'eubiosi intestinale?
Associare ad ogni pasto principale alimenti freschi come frutta e verdura di stagione;
Variare il più possibile il tipo di prodotto consumato, alternando quelli confezionati con quelli fatti in casa;
Aumentare l'utilizzo dei legumi;
Variare il più possibile il tipo di cereale assunto;
Avere un buon apporto di fibra, con un consumo adeguato di frutta e verdura;
Preferire i grassi vegetali a quelli animali;
Effettuare un maggior consumo di pesce;
Fare un uso moderato di dolci;
Limitare il consumo di alcolici.
ARTICOLO DI http://www.test33gse.com/portfolio